Memorie di una stagione

Memorie di una stagione

Tra i tratti distintivi dell’opera di Claudia Artuso c’è sicuramente quello di saper utilizzare i suoi lavori per raccontarsi allo spettatore, l’usare l’arte come strumento per condividere il proprio mondo.

Alla sua pittura Claudia attribuisce anche una funzione sociale. una concezione che l’ha influenzata positivamente nella scelta dei soggetti e delle tematiche affrontate e che sono spesso espressione del profondo legame con il proprio territorio.

È un racconto, quello dell’artista di Latina, che non utlizza ovviamente un linguaggio scritto ma che viene narrato attraverso immagini, luci, colori, una storia unica in cui la natura è allo stesso tempo protagonista e musa ispiratrice.

Un caleidoscopico mosaico

Secondo alcuni pareri della critica la perfetta sintesi dell’opera di Claudia è stata raggiunta con la recente Memorie di una stagione (etichetta coniata da un celebre gallerista romano). una serie di opere con soggetti diversi ma legate da un unico filo conduttore.

Come è stato asserito, in queste tele quelli ad essere stati catturati dall’artista sono istanti, frammenti cristallizzati di una realtà ciclica ma in continuo divenire.

Immersa nella bellezza della macchia mediterranea con i suoi scorci a tratti selvaggi a tratti ameni, Claudia ha saputo catturare il flusso della vita in tutte le sue sfacettature.

Come se fossero tessere di un mosaico le tele entrano a far parte di un’opera più grande in cui ogni elemento assume un suo preciso significato.

Passeggiando con Claudia 

Prima tappa di questo immaginario percorso pittorico/naturalistico è quella che potrebbe essere definita floreale rappresentata dalle due tele “gemelle” Fiori rossi e Fiori gialli.

Deducibile anche da un occhio inesperto, nei due quadri è palese il richiamo al tema della nascita/crescita espresso anche dalla volontaria scelta cromatica; le tonalità del rosso e del giallo, emblemi dei colori caldi, riportano alla mente l’immagine del fuoco e della fiamma, un sole ancestrale da cui tutto ha origine, da cui tutto prende energia.

La seconda tappa è legata all’elelento dell’acqua trasposto in forma pittorica nelle due opere Percorsi d’acqua ed Onde dorate.

La natura stessa dell’elemento, il suo essere “fluido” simboleggia non solo l’idea dell’esistenza che viene vissuta ma anche lo scorrere del tempo e la sua inafferabile mutabilità.

Percorsi d'acqua
Percorsi d’acqua

Onde dorate

La tela Foglie nel vento rappresenta l’ultima parte del nostro viaggio, la conclusione di un ciclo, la meta finale del nostro itinerario.

Anche in questo caso la raffigurazione si carica di un doppio simbolismo, uno esplicito agli elementi (il vento e le foglie equiparabili all’aria ed alla terra) ed uno implicito all’esistenza (il deterioramento, la mortalità).

Le forme si fanno meno marcate, i colori più tenui ed il tratto ci restituisce un senso del movimento etereo, quasi evanescente è un insieme atto a raffigurare un congedo silenzioso, la fine di una stagione.

Un passaggio malinconico, sicuramente doloroso ma inevitabilmente necessario poichè solo con la morte tutto assume senso: grszie ad essa è possibile la rinascita, la preservazione e la continuazione della vita.

Foglie nel vento
Foglie nel vento

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